giovedì 4 aprile 2019

Come le Communities Neo-Pagane stanno cambiando

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Ultimamente penso spesso al mio rapporto con la community pagana online e mi sono ritrovata a riflettere sull'evoluzione che essa ha subito negli anni; mettendo a confronto la vecchia con la nuova generazione di neopagani, mi sento di dire che c'è stato un cambiamento enorme.
Si tratta letteralmente di un altro mondo, i mezzi d'informazione sono diversi, gli atteggiamenti delle persone sono diversi, e mi duole ammettere che non tutto è migliorato.

Come molti di voi, il mio percorso spirituale partì con lo studio della Wicca, quando ero molto giovane.
Internet non era alla portata di tutti, era lento e i contenuti erano davvero esigui. Se si voleva approfondire un argomento si studiava su libri ed enciclopedie, avventurandosi nella ridotta sezione esoterica delle librerie o delle biblioteche, sotto lo sguardo inquisitore dei commessi.
Nell'ultracattolica Italia, chi, come me, aveva il desiderio di inoltrarsi nel mondo della stregoneria non aveva vita facile. Le possibilità di procurarsi libri in lingua originale erano poche (no, non esisteva né Amazon né Paypal) e l'unica maniera per averli era recarsi fisicamente all'estero. E difatti così feci, mi procurai una scorta di libri in Inghilterra, dove la stregoneria già a tempo non era più un taboo ed era molto conosciuta grazie, appunto, alla Wicca.
C'è poco da dire, nonostante tutte le critiche che le vengono mosse, la Wicca è la religione neopagana che ha sdoganato la stregoneria nei paesi a maggioranza cristiana.

Forse per un periodo diventò anche una sorta di moda, però grazie a questo diffondersi di idee nuove ed all'aumento dell'interesse dei più giovani a una spiritualità che fosse diversa dall'unica religione che veniva proposta, il cattolicesimo, aumentarono a dismisura i titoli disponibili sul neopaganesimo, magia ed esoterismo. Tutto questo permise a sua volta una maggior diffusione e conoscenza di tematiche delle quali prima non si sospettava nemmeno l'esistenza. Di conseguenza, anche a chi la Wicca come religione stava stretta, ebbe finalmente la possibilità di accedere ad altro.

Nacquero presto dei siti internet dedicati all'argomento e, con essi, dei forum nei quali ci si poteva confrontare con altre persone che avevano la nostra stessa visione. Erano talmente poche le persone con la mia stessa passione che già solo il poterne parlare online era incredibile per me. Il rapporto che si creava con le altre persone del gruppo non era assolutamente di rivalità, bensì di condivisione ed ispirazione; ci si confrontava senza pregiudizi e ci si aiutava per far sì che tutti avessero accesso ai vari contenuti.

Con il passare degli anni, il neopaganesimo diventò finalmente un argomento alla portata di tutti, se ne parlava perfino alla televisione. Nelle community online si crearono le prime suddivisioni per chi seguiva una determinata tradizione o l'altra. 
Molti di noi però, me compresa, sentivano di non far parte di nessuna tradizione specifica e quindi si costruirono un percorso individuale, prendendo dalle varie tradizioni e materie di studio ciò che più si confaceva alla loro visione, definendosi "streghe eclettiche".
Arrivata a trent'anni non ho ancora trovato un percorso che rispecchi pienamente quella che è la mia visione spirituale, oltre al fatto che non amo mettere limiti alle mie passioni, quindi, per quanto mi riguarda, mi considero ancora una strega eclettica. 

Tutto ciò sembra essere andato fuori moda nella community neopagana moderna, improvvisamente la cosa più importante è diventata la ricerca spasmodica di un sentiero definito e stereotipato (l'importante è che non sia mainstream), a cui dare un nome, delle regole rigide alle quali non si può trasgredire.
Definirsi eclettici è diventato sinonimo di poca serietà (nonostante le esperienze pluriennali dei suddetti).  Ma non siamo letteralmente scappati da una religione come il cattolicesimo anche per queste motivazioni?
Se c'è una cosa che ho imparato studiando la stregoneria è che la religione in sé non ti guiderà nella spiritualità, ma sarà la tua anima a farlo, facendoti realizzare ciò in cui credi attraverso l'esperienza nuda e cruda con il divino o con le energie. È così necessario trovare un'etichetta per definire una cosa così intima e personale come il proprio cammino spirituale?

Per chi inizia oggi un percorso da strega o da neopagano, le informazioni sono fortunatamente alla portata di tutti, chiunque può imparare in fretta, senza contare che ormai i libri sull'argomento sono  tantissimi e quindi un avvantaggiato neofita del giorno d'oggi imparerà molte più cose e molto più in fretta rispetto ad una volta.
Purtroppo però, questa libertà di informazione ha subito preso una piega negativa. Chiunque può pubblicare i propri contenuti sul web, anche i meno informati, spesso ciò si traduce in una diffusione di informazioni errate, che favoriscono la disinformazione sull'argomento. È necessario imparare a distinguere chi fornisce informazioni valide e chi no e molte volte non è così semplice, soprattutto se chi scrive si autodefinisce una fonte autorevole (sono i primi di cui dovete diffidare).

Tutta questa velocità nell'acquisire dati, inoltre, ha portato ad un altro problema: i neofiti si ritrovano pieni di nozioni e informazioni ma che non sanno digerire. 
Mi imbatto molto spesso in discussioni tra persone, che magari studiano l'esoterismo da pochi mesi, e già si definiscono "esperti" di un qualche argomento o tradizione. Possiamo davvero definirci esperti su di un argomento che rappresenta lo studio di una vita intera?
Quando l'informazione era poca, si passava più tempo in riflessione sullo stesso argomento, cercando di capire a fondo quello che si studiava, assimilandolo. Oggi, invece, si perde un sacco di tempo a focalizzarsi sui dettagli, mentre si è persa di vista quella che è la vera pratica, quella che non si trova sui libri di testo e che nessun "esperto" vi può insegnare, quella volontà di sperimentare dando retta al nostro istinto, senza preoccuparsi della posizione delle candele o dell'aver utilizzato l'incenso giusto o la giusta parola in latino, ma scendendo sempre di più nell'abisso del nostro inconscio e seguendo ciò che l'Universo ci suggerisce. Gli stregoni più potenti della storia non sono coloro che recitano a memoria tutte le scritture, ma coloro che conoscono le profondità del proprio animo. 

Per quanto io apprezzi questo futuro che ci permette di comunicare al massimo delle nostre potenzialità, fra i neopagani moderni e assuefatti ad una società virtuale ho sperimentato dei veri e propri mostri dell'epoca odierna: una costante aria di superiorità basata solamente sull'appartenenza ad un certo culto o ad un altro, veri e propri episodi di razzismo ed elitarismo, bullismo nei confronti di chi è meno preparato o di chi appartiene ad una tradizione che al "branco" non piace, interessarsi ad un certo tipo di tradizione o la scelta di lavorare con certe energie (con l'oscurità, ad esempio) diviene automaticamente un fattore discriminante. Improvvisamente tutti si sentono in dovere di spiegarti come vivere la tua spiritualità, cosa dovresti e cosa non dovresti fare, e spesso a farlo sono proprio i praticanti più acerbi. 

E difatti sono proprio i praticanti più giovani ad armarsi maggiormente di arroganza, come se urlare più forte ti mettesse automaticamente dalla parte della ragione. Ci siamo dimenticati che dall'altra parte dello schermo c'è un essere umano e che l'esperienza stregonica non è direttamente proporzionale al numero di followers su Instagram. Questo atteggiamento si riflette inevitabilmente sulla community pagana online; come possiamo pensare di rovesciare il sistema se siamo noi i primi a non saper nemmeno sostenere una normalissima discussione senza litigare o cercare di prevaricare sugli altri?

Non lasciate che gli altri decidano quale debba essere il vostro percorso magico, non lasciate che vi dicano cosa è giusto e cosa è sbagliato nella vostra pratica: se voi sentite che una cosa si fa in una certa maniera, significa che è giusto per voi fare così.
Non lasciate che siano gli scritti e le opinioni di qualcun altro, magari vissuto centinaia di anni prima di voi, a condizionare le vostre esperienze. 
La stregoneria è un percorso individuale, si può condividere con altre persone, ma ogni esperienza è legata alla persona che l'ha vissuta e solo da essa andrà interpretata.


Unornya

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