sabato 23 giugno 2018

Witchy Youtube Challenge: Cosa pensi di rituali e divinazioni a pagamento?














































Abbiamo deciso di intraprendere con Voi la Witchy Youtube Challenge, ideata da Skayler Haegse Ulver, che noi faremo per iscritto.

Una challenge che si costituirà di 52 domande settimanali, per passare un anno in compagnia di Unornya e Ludna. Un anno per conoscerci meglio.

Potete trovare la lista intera delle domande qui.

Buona Challenge! 





35: Cosa pensi di rituali e divinazioni a pagamento?

L: Io ho sempre trovato il denaro, logicamente, un elemento indispensabile nella vita di tutti i giorni ma una materia di scambio “bassa” sul punto di vista spirituale.
Capisco alcuni facciano questo mestiere per vivere, ma per me la Stregoneria e’ un’arte e come tale non e’ quantificabile con un prezzo. Io, ad esempio, non dispenso letture divinatorie od incantesimi a gente che non conosco.
Se lo faccio, lo faccio perche’ vi vedo un valido motivo dietro e mi sta a cuore la persona a cui offro il mio servizio; altrimenti non spreco le mie preziose energie per estranei. Gia’ sprechiamo un sacco delle nostre forze per persone ingrate in molti altri aspetti quotidiani, per cui cerco di centellinare le mie arti magiche.
Inoltre trovo che vendere i propri incantesimi con la leggerezza odierna sia bistrattare le proprie capacita’. Ovviamente sono a conoscenza che, per ottenere qualcosa dall’universo, bisogna offire qualcosa in cambio. Nel corso dei secoli, i paesani si recavano dalla guaritrice del villaggio per ricevere consiglio o beneficio, portando con se’ offerte in libagioni. Credo pero’ odiernamente vi sia un concetto un po’ “banale” di quello che una volta era la mediazione della strega tra il mondo degli spiriti ed il mondo dei mortali. Mi riferisco a tutte quelle cartomanti improvvisate, che vendono letture a casalinghe annoiate o a tutti i corsi che ti trasformano magicamente in una medium. Sono doni che si hanno o non si hanno e che devono essere trattati col dovuto rispetto.

U: Credo che tutto ciò che riguardi i rituali e le divinazioni a pagamento sia una cosa che poteva essere praticata nei tempi antichi, dove il popolo non sapeva nè leggere nè scrivere e per molte questioni si rivolgeva alla strega o allo stregone del villaggio, che solitamente avevano un livello di conoscenza e preparazione in senso lato molto più alto del loro, e che quindi erano in grado di elargire consigli.
Al giorno d'oggi si è persa tutta questa solennità, strumenti come i tarocchi sono a portata di tutti, tanto che troviamo ogni tipo di cartomante sia su internet che in televisione, perfino sulle applicazioni dello smartphone!
Onestamente mi viene difficile pensare che una persona che utilizza la sua energia per leggere le carte tutti i giorni, a un sacco di persone che non conosce, sia attendibile. La divinazione è un dono, un dono che si può apprendere, ma che richiede energia fisica e spirituale, e utilizzare questa energia per un fine basso come ricavarne del denaro mi sembra una totale mancanza di rispetto.
Credo che il massimo che una persona che pratica questo tipo di servigi possa chiedere è "un'offerta", che sia in cibo, in denaro o in altra forma. Conosco persone che praticano lo sciamanesimo, che aiutano la gente con meditazioni guidate e viaggi astrali. Queste persone vivono di questa attività, ma non hanno fissato un prezzo, bensì chiedono un'offerta libera, per tutte le tasche, in modo che chiunque si possa rivolgere a loro per essere aiutato nel campo spirituale. Questo tipo di richiesta mi sembra già più congeniale.
Personalmente, faccio divinazione solo con persone che conosco e a cui non chiedo nulla in cambio, se non la loro gratitudine. Per questo motivo mi riservo di evitare la divinazione quando non la ritengo utile, o quando io stessa non me la sento. Impiego una grande dose di energia nell'interpretazione, per questo motivo non mi va di sprecarla.





Nessun commento:

Posta un commento