venerdì 8 giugno 2018

La meditazione: il primo passo verso noi stessi.

Mi ritrovo a distanza di un anno a riprendere in mano la mia routine magica. L’ultimo anno è stato un anno intenso: ho traslocato in una nuova casa che stiamo ristrutturando, ho avuto diversi ospiti per periodi più o meno lunghi, ho ottenuto una promozione a lavoro, ho viaggiato dall’altra parte del mondo… Per quanto riguarda la mia realizzazione personale, il 2017 è stato un anno ottimo. 

Ma ovviamente ciò ha portato via la mia attenzione dalla mia pratica personale; nonostante il percorso all’interno della congrega. Avere la fortuna di praticare con delle consorelle è una benedizione, ma la colonna portante del proprio percorso spirituale è la crescita che compiamo in solitaria.

Per cui rieccomi qua, a prendere in mano i cocci della mia spiritualità e riprendere a seguire la mia routine…

Dopo aver cominciato la giornata salutando il Sole ed aver disposto le offerte sull’altare, proseguo con un attimo di raccoglimento la sera.

Questo può essere una preghiera per le proprie divinità, un ringraziamento o semplicemente un’occasione per meditare. Qualsiasi sia la motivazione, è un momento essenziale nella nostra giornata: un’occasione per concederci un frammento di tempo lontano dal brusio della quotidianità.

Passiamo le nostre giornate davanti a schermi, volenti o nolenti: la televisione, il nostro smartphone, il monitor del pc. Sia per lavoro che per piacere. Quest’occhio, perennemente puntato sul mondo, è un’arma a doppio taglio: mentre ci permette di vedere in tempo reale cosa succede dall’altra parte del globo, permette anche a questa tecnologia di entrare nel profondo della nostra anima e scandargliarne gli abissi. Andando a ledere la nostra vera Vista.

L’oppiaceo del ventunesimo secolo è chiamato “realtà virtuale”. E’ nostro compito disintossicarcene, in modo da poter sviluppare la nostra sensibilità verso ciò che ci circonda e che possiamo percepire con tutti i nostri sensi - in questo piano o nell’altro. 
E’ nostra responsabilità fare in modo che questo pubblico virtuale non intacchi le nostre capacità, offuscandole con la negatività - gettataci addosso attraverso la tastiera di perfetti sconosciuti. 

Utilizzate quel tempo, speso sugli smartphone, per meditare. In modo da poter aprire il vostro terzo occhio e cominciare a vedere veramente. 


Shiva raffigutato in meditazione
La meditazione è una pratica usata dagli albori della civiltà, in diverse tradizioni, religioni ed aree del mondo. Fu subito chiaro all’essere umano che, per comprendere i misteri della vita, è necessario prima esplorare il nostro inconscio.

Dal latino meditatio - riflessione, la prima testimonianza scritta di questa potente tecnica ci arriva dall’India, in un testo sacro induista risalente al IX Secolo A.C. dove è chiamata dhyāna (ध्यान); la quale, in sanscrito, significa visione. La stessa visione che ci avvicinerebbe a Dio, secondo la filosofia yoga.
Secondo la religione induista, si raggiungerebbe lo stato divino attraverso il risveglio della Kundalini e l’apertura dei vari chakra situati lungo la nostra colonna vertebrale. Il risveglio della Kundalini si otterrebbe attraverso tecniche mirate come lo yoga e, appunto, la meditazione. Concetti similari li troviamo anche nelle grandi religioni monoteiste.

Ma non dobbiamo per forza aderire ad una religione specifica o seguire una filosofia per praticare e giovarne dei risultati, esistono molti percorsi personali che fanno uso della meditazione. E’ stato scientificamente provato che meditare migliora anche la nostra salute fisica: riduzione dello stress, miglioramento dell’umore, aumento della concentrazione e della memoria ed una maggiore accettazione di noi stessi.


Come si fa, quindi, a meditare?



Esistono tantissime scuole di pensiero a riguardo, il target principale è in ogni caso rendere la mente libera da pensieri mondani e raggiungere l’illuminazione attraverso il rilassamento e la consapevolezza. Possiamo auto-indurci in uno stato meditativo o, se necessitiamo di una guida, possiamo usare una meditazione guidata (se ne trovano veramente di tutti i tipi, sia su YouTube che sulle varie apps).


  • Appartiamoci quindi in un luogo tranquillo, lontano dal brusio e dalle interruzioni quotidiane. Magari usiamo una musica rilassante o i rumori della natura per aiutare il rilassamento e filtrare i rumori in lontananza.


  • Sediamoci o sdraiamoci in una posizione comoda, con la schiena ben allineata. Ricordiamoci che staremo nella stessa posizione per diversi minuti, per cui è essenziale essere a proprio agio. E’ importante mantenere la colonna vertebrale diritta, in quanto l’energia della Kundalini scorre attraverso di essa. 


  • Chiudiamo gli occhi e concentriamoci sul nostro respiro. Questo ci aiuterà a ridurre le distrazioni esterne e focalizzarci sul momento presente, mantenendo la mente sgombera. Alcuni invece preferiscono meditare ad occhi aperti, focalizzandosi invece su un’icona sacra o sulla fiammella di una candela. 


  • Possiamo ricorrere ad aiuti come mantra, cristalli ed incensi. Ognuno di questi strumenti, ovviamente, apporta risultati diversi per cui possiamo sceglierli prima della meditazione in base a quello che vogliamo ottenere; particolarmente indicato è il cristallo di rocca - pietra notoriamente consigliata per la stimolare la calma. Un incenso consigliato per la meditazione è il sandalo, il suo aroma aumenta la consapevolezza.


Qualsiasi cosa decidiamo di fare, dobbiamo considerare la meditazione un viaggio. Un pellegrinaggio interiore alla ricerca di noi stessi; e come tale presenta le sue difficoltà lungo il cammino: non si possono ottenere risultati con un paio di sedute ma, con perseveranza, possiamo ottenere grandi benefici. Sia nella nostra pratica spirituale che nella vita di tutti i giorni. Una volta raggiunta la vetta, verremo ricompensati con una vista mozzafiato: l’alba del nostro albedo spirituale. 



Ludna
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