domenica 6 marzo 2022

Di Spiritualità ed Ego

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Era una soleggiata giornata ai primi di Febbraio, quando le ore di luce cominciavano ad aumentare ed i raggi dorati a riscaldare un po più tenacemente, che mi trovai a contemplare di scrivere questo articolo: osservavo il mondo scorrere al di fuori dalla finestra, in uno stato alterato di coscienza ed in compagnia della persona che amo. I gabbiani volavano alto nel cielo, giocando tra le correnti d’aria, mentre nuvole distanti correvano e creavano giochi di luce sulle verdi colline inglesi… oramai sembra una realtà lontana, nonostante la primavera stia bussando alle porte con una promessa di speranza; una speranza vana che difficilmente si riesce a percepire quando venti di guerra soffiano forti ad Est.

Ma anche grazie a quest'ultima, grande minaccia che proietta ombra sul mondo occidentale, mi ritrovo di nuovo a pensare la stessa cosa, la stessa ispirazione che mi spinse a concepire quest articolo in primo luogo - sebbene in una chiave di lettura diversa da come originariamente concepita.

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In questi giorni vidi un sacco di persone sui social media scatenare odio, frustrazione e disinformazione - forse prodotti di una realtà fumosa di terrore e propaganda, che spaventa e quindi direttamente proporzionale alla paura e all’impotenza di fronte ad una situazione più grande di noi. E via subito a condividere le notizie che fanno piu scalpore, sensazionalismo, la vera e propria pornografia del dolore; ma un dubbio sorge spontaneo: nonostante la prima, instintiva voglia di aiutare il prossimo, quanto è una scelta egoica quella di fare cosi tanto rumore? Dello spiegare perché si condivide materiale utile o sennò, giustificare il perché non lo si fa? Per far vedere che si è dalla parte giusta della storia, per poter dire a chi scruta con occhio vigile “io ho fatto la mia parte” ed evitare la ghigliottina virtuale della cancel culture? 

È nella natura dell’essere umano cercare l’approvazione altrui, in qualsiasi ambito sociale, economico e politico. Fa proprio parte dei nostri bisogni più basilari e reconditi, essendo animali sociali che contano sul concetto di comunità per la nostra sopravvivenza, è così da millenni e lo è ancora adesso, nonostante ci piaccia pensare di essere creature evolute che potranno a breve conquistare i confini del Sistema Solare ed oltre. 

Da quando nasciamo a quando moriamo, in tutti gli aspetti della nostra vita,  cerchiamo l’approvazione e l’amore dei nostri compagni… ebbene sì, anche in caso di una guerra: dal capo di stato che la scatena, facciata emblematica di chissà quale reale interesse, al generale di un esercito, in cerca di avanzamento di carriera, al cittadino singolo che assiste impotente da un altro paese e divulga via social media.


Quel che lascia da pensare, è quando “errori” di questo tipo lo fanno persone che si definiscono spirituali, avvezze alle discipline occulte. Non dovremmo forse noi per primi conoscere le profondità del microcosmo, i labirinti della nostra psiche, prima di poter guarire il macrocosmo e cercare di influenzare l’Universo in maniera positiva?

Eppure, in questo mare di praticanti vecchi e nuovi, operatori olistici, guaritori e santoni, purtroppo l’essenziale lavoro dello Shadow Work passa in secondo piano (lo approfondiremo presto non temete). 

Se non possiamo guarire noi stessi e non sappiamo i limiti della nostra conoscenza, come possiamo pretendere di infonderla in altri?

L’Ego fa parte di noi, non è un aspetto del nostro essere che possiamo eliminare.

È una difesa naturale, che ci permette di ragionare ed agire quando l’irrazionale la fa da padrone… A discapito del subconscio, quella parte di noi che invece ci permette di captare le vibrazioni nella sottile ragnatela del cosmo. 

Ne abbiamo già parlato in un altro articolo, che vi invito fortemente a leggere, nell’era dei social media è molto semplice ottenere consensi e popolarità in tempi brevissimi. Ed anche informazioni spicce, alla mercé di qualunque lettore.

**Clicca qui per leggere come le communities stanno cambiando.

E negli ultimi anni ho (e credo di poter parlare anche a nome di altri praticanti un po più attempati - come la sottoscritta) notato la spasmodica ricerca del culto più di nicchia, più alternativo e la necessità di divulgarlo in blog che nascono come funghi all’ombra di una suddetta corrente spirituale. La voglia di condivisione e l’entusiasmo e la ricerca di gente affine a noi, è nuovamente una caratteristica comune a tutti gli esseri umani. Soprattutto in un paese come può essere l’Italia, che è fortemente cattolico e retrogrado da questo punto di vista… Non sono forse io stessa qui a parlarne con voi su un blog?

Ma proprio perché è una vita che viviamo in una vetrina grazie ai social (il piatto che mangiamo al ristorante ultimo grido, l’unboxing del nostro ordine fast fashion, le vacanze nell’Air B&B instagrammabile ecc), dobbiamo chiederci onestamente e veramente se quello che professiamo sia per amore della nostra spiritualità e non per la nostra validazione personale. 

Negli ultimi mesi ho visto visto svilupparsi un fenomeno alquanto preoccupante nella pagan community, a suon di screenshot, tags e dirette instagram, accusandosi a vicenda di poca integrità morale e/o di venerare divinità fasulle - come una qualunque vicenda di gossip da giornaletto. 

E mentre il sole accarezzava la mia pelle, alle porte di Imbolc, sentivo questo tepore
crescermi nel petto, ingranaggio essenziale di una realtà perfetta nella sua imperfezione: un agglomerato di pulviscolo stellare, su un minuscolo punto blu in mezzo ad un oceano infinito spazio-temporale. Dove tutto è amore ed indifferenza allo stesso tempo, coesistendo in una danza eterna di equilibri.

E riflettendo su questo schema divino, mi chiedevo: se c'è davvero un'entità là fuori, chiamatelo Universo, Geova, Allah o secondo il vostro sentiero spirituale che più vi aggrada, ma veramente gliene frega un cazzo delle nostre battaglie all’insegna del culto più integro e più storicamente corretto? Delle nostre guerre, sotto uno o l’altro stendardo - araldi di verità assolute?

Quando mi avvicinai al mondo dell’Occulto, mi avvicinai per amore della conoscenza e del mio pianeta. 

Per potermi sentire in mezzo all’axis mundi, per poter carpire anche solo per una frazione di secondo l’infinità del Cosmo. 

Per essere tutto e niente allo stesso tempo, sospesa ad un filo tra morte e vita e capirne il significato. 

Ed è questo che mi spinge ogni giorno a praticare, ricercare e studiare non solo su libri di testo degli antichi studiosi, ma anche viverli sulla mia pelle e capire la complessità del mondo intorno a me. 

Non importa se la vostra chiamata l'avete sentita in maniera differente, tutti ci arriviamo in modi diversi e da mondi diversi ma la costante è la stessa: un gesto d’amore, che compiamo tutti i giorni verso noi stessi, la nostra comunità e la natura che ci circonda - senza bisogno di primeggiare e fare tanto rumore per nulla. È una disciplina a tutto tondo ed il percorso di una vita intera - seguito con umiltà, non solo confinata a fare un incantesimo in occasione di una luna piena né tantomeno dimostrare niente a nessuno su un palcoscenico virtuale. 

Fa parte della nostra natura essere semplicemente “umani” e “sbagliare”, al meglio delle nostre possibilità quindi non siate troppo severi con voi stessi e con gli altri perché la perfezione è solamente divina; ma vorrei invitarvi tutti a farvi semplicemente delle domande. 

Senza arroganza, senza orgoglio e senza giudicare - nessuno ha bisogno di guru che millantano verità e sputano dogmi su pratiche assolute, ma solamente di aprire il proprio cuore agli spiriti con sincerità e cominciare ad ascoltare.

Fate piccoli gesti di gentilezza ogni giorno, piccoli atti di magia dove nessuno vi può vedere.

Non perdete la bussola su quello che è veramente la vostra chiamata spirituale o, se quello che state per fare,  è un semplice desiderio di riconoscimento davanti alla propria comunità.

L’Ego, per quanto sia una parte essenziale di noi, non porta tanto lontano quando ci immergiamo in narrative fine a se’ stesse. Basti guardare appunto la situazione politica attuale, fragile e pericoloso esempio di quello che può fare la nostra mania di grandezza senza l'umiltà di ascoltare la nostra anima e gli spiriti intorno a noi.

Buon Ascolto.

♃Ludna


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