mercoledì 20 dicembre 2017

Krampus e Perchta: Tradizioni Pagane del Süd Tirol

krampus night parade

L'Alto Adige ed il Süd Tirol sono terre che, per motivi geografici, sono sempre state un po' isolate dal resto dell'Europa. In questa zona si trovano numerosi piccoli paesi, arroccati sulle montagne o distesi in valli secondarie, che essendo appunto poco raggiungibili, non sono mai stati intaccati dal turismo di massa; di conseguenza, le loro tradizioni ed il loro folklore sono rimasti intatti per secoli, tramandati di generazione in generazione.
Alcune di queste tradizioni sono state soppiantate o modificate in modo che risultassero "più cristiane", ma il loro richiamo agli antichi culti è molto più evidente.
Una di queste, la più famosa, è la sfilata dei Krampus, durante la festa di San Nicola.

krampus night parade

I Krampus sono travestiti come delle figure antropomorfe con delle sembianze caprine. Girano per il paese scatenati, urlando e facendo molto rumore con campanacci e catene.
I loro volti sono coperti da maschere realizzate a mano dalle fattezze diaboliche ed inquietanti, le loro vesti sono lacere e consunte e spesso indossano dei mantelli di pelle di pecora. Accompagnano San Nicola (la versione Tirolese del nostro Babbo Natale) che regala dolci e caramelle ai bambini buoni nelle piazze e nelle vie del paese, mentre stringono in mano fruste realizzate con materiali locali, e non esitano a sferzare le gambe dei malcapitati che si trovano a tiro (i bambini cattivi!). La maschera da loro indossata non deve mai essere tolta in pubblico e gli spettatori non devono mai cercare di toglierla, pena il disonore per il mascherato.

krampus pagan sud tirolSecondo la leggenda cristiana, si racconta che nell'antichità, nei periodi di carestia, i giovani dei piccoli paesi di montagna si travestissero usando pellicce formate da piume, pelli e corna di animali. Essendo così irriconoscibili, andavano in giro a terrorizzare gli abitanti dei villaggi vicini, derubandoli delle provviste necessarie per la stagione invernale. Dopo un po' di tempo, i giovani si accorsero, però, che tra di loro vi era un impostore: era il diavolo in persona, che approfittando del suo reale volto diabolico si era inserito nel gruppo rimanendo riconoscibile solo grazie alle zampe a forma di zoccolo di capra.
Venne dunque chiamato il vescovo Nicola per esorcizzare l'inquietante presenza ed a sconfiggere il diavolo.
Secondo tradizione, infatti, San Nicola mette dei dolcetti nelle scarpe dei bambini che si sono comportati bene, i bambini che si comportano male invece, rischiano di essere malmenati, rapiti e mangiati dai Krampus, o nella migliore delle ipotesi, di ricevere solamente dei rametti di betulla.

dio cornuto cernunnos
Wildermann.

In realtà, i cristiani stessi hanno cercato in tutti i modi di "sopprimere" questa festa (nel dodicesimo secolo fu perfino vietata e, nuovamente,  nel 1934, dal partito conservatore Austriaco), in quanto palesemente legata al paganesimo e a casusa alle sembianze demoniache del Krampus. 


Nelle campagne del Süd Tirol, era molto viva l'adorazione del Dio Cornuto, il cosiddetto Wilder Mann (L'uomo Selvaggio), un archetipo di divinità maschile, legato alla foresta, spesso rappresentato come ricoperto da una folta peluria o da vegetazione e con le corna sulla testa (Archetipo paragonabile al Cernunnos celtico). I cristiani, vedendo che era impossibile cancellarlo dalle tradizioni contadine, lo sostituirono con San Nicola (che in alcune rappresentazioni viene raffigurato con le corna). Oggigiorno, la figura del Krampus tende ad emergere sempre di più nelle festività alpine, sempre più famosa e celebrata dai locali.
odino caccia
Wild Hunt, La Caccia Selvaggia.



Di fatto, la Krampuslauf non rappresenta altro che il concetto di Caccia Selvaggia (presente un po' in tutte le tradizioni pagane dell'Europa Settentrionale). 
L'origine della Caccia Selvaggia, arriva dalla mitologia nordica: Nelle notti del "Sacro Periodo" (i dodici giorni successivi al solstizio d'inverno) il Dio Wotan (Odino) divinità psicopompa, a cavallo di Sleipnir, guida il corteo delle anime dei soldati morti in battaglia, in una corsa selvaggia attorno alla Terra.
In tutte le versioni del mito, la Caccia Selvaggia si struttura, appunto, come un corteo notturno di esseri sovrannaturali, che attraversano il cielo o la terra, intenti in una ferina battuta di caccia. Generalmente, il corteo viene guidato da una divinità ctonia, e i mortali che si imbattono nel corteo vengono rapiti o uccisi.
holle perchta berchta
Possiamo dire che, pur in una sua versione edulcorata, anche Babbo Natale, che con una slitta trainata da cervidi (*ritorna la simbologia delle corna) attraversa il cielo, possa rappresentare a suo modo una Caccia Selvaggia.

Secondo la tradizione pagana, i giovani del villaggio si travestivano da mostri e da demoni per spaventare, con campanacci ed urla, gli spiriti malefici dell'inverno, che altrimenti si sarebbero insediati nel villaggio ed avrebbero rovinato le provviste e messo in ginocchio la popolazione (il che ricorda un po' la festa di Samhain).
Con il tempo, questa tradizione si fuse con il concetto cristiano, dando così origine alla festa del Krampus come la conosciamo oggi.

Un'altra divinità, questa volta femminile, che nelle tradizioni alpine pre-cristiane veniva festeggiata in questo periodo dell'anno è la Perchta.
Il suo nome significa "La Splendente - Radiosa - Bianca" poiché, secondo le descrizioni, può apparire bella e bianca come la neve oppure vecchia ed anziana (dal suo nome deriva anche l'etimologia della parola Birch - Betulla, dal colore della sua corteccia, che è appunto bianca).

La Dea Perchta viene anche chiamata "Signora delle Bestie", poiché è una guardiana e protettrice del mondo animale, della terra e della natura selvaggia, probabilmente è una divinità analoga alla Holda (tant'è che viene chiamata anche più comunemente Frau Holle), ed entrambe compaiono nei dodici giorni compresi tra il Natale e L'Epifania.

Ella è una sorta di regina delle fate e delle creature della foresta che, durante questo periodo del sosltizio d'inverno (precisamente durante le "dodici notti"), abbandona il suo regno sotterraneo e visita le case dei mortali, che, per l'occasione, vanno tenute ben pulite e spazzate per permettere alla Dea di palesarsi e di vedere così chi ha lavorato sodo durante l'anno e chi invece è stato un fannullone. 
Si usava servire un pasto in più come offerta alla Dea, che deve essere lasciato scoperto in modo che ella possa servirsi e rifocillarsi, dando in cambio abbondanza e prosperità alla casa.
Qui troviamo, ancora, un'altra usanza che si protrae fino ai giorni nostri, ovvero il gesto di lasciare latte e biscotti per Babbo Natale in cambio dei suoi doni.

Nel folklore pre-cristiano, Perchta veniva rappresentata mentre tesseva la tela di lino (una metafora collegata alla morte ed al mondo degli spiriti), ad ella giungevano i bambini che morivano in tenera età, per questo veniva chiamata anche "La nonna oscura".

Secondo gli storici, Frau Holle è una divinità di origine germanica, ma originatasi molto prima del pantheon nordico, addirittura viene collegata a divinità indoeuropee dell'epoca neolitica.

frau holle holdaNon è semplice risalire all'origine precisa del mito, ma se vogliamo associarla ad un pantheon più definito possiamo dire che sia una divinità che si avvicina molto a Hel, l'oscura dea infera del mondo norreno (a cui possiamo attribuire anche l'etimologia del nome stesso, da cui deriva anche la parola inferno "Hölle") e ad Hertha, dea nordica, personificazione della terra primitiva, legata alla fertilità ed all'abbondanza.

Come abbiamo già spiegato in questo articolo, la gran parte delle dee oscure, rappresentanti il mondo tellurico non vengono considerate con un'accezione negativa; difatti rappresentano un tipo di morte "gentile", direttamente correlata alla trasformazione ed al miglioramento; in questo caso, una metafora per il cambiamento della stagione, dalla morte invernale alla rinascita primaverile.



Unornya
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